EDNA MILLAY








































EDNA MILLAY (1928-1950)
Edna Millay è stata la più grande poetessa lirica d'America. Nata a Rockland (Maine) nel 1892 e morta nel 1950, fece parlar di sè, oltre che per il suo talento anche per le sue scelte di vita improntate anticonformismo e alla parità con l'altro sesso, e per le sue qualità di attrice e di poetessa, che le valsero il Premio Pulitzer nel 1923. Edna St.Vincent Millay viene descritta come una donna affascinante, ricca di talento, appassionata di teatro e ottima attrice, libera pensatrice e pianista sensibile, affascinante seduttrice e femminista convinta. I versi di Edna venivano letti in tutte le università degli Stati Uniti e apprezzati da molti letterati dell'epoca con i quali la poetessa aveva stretto amicizia. Insignita del Premio Pulitzer nel 1922, premio mai assegnato prima ad una donna. Nata nel 1892, cresce in una famiglia per quel tempo molto anticonformista, con una madre intelligente e aperta ai problemi delle tre figlie. Edna cresce anticonformista e curiosa e si sente spesso oppressa dal luogo in cui vive, ma un giorno, dopo aver acquisito una certa notorietà con le sue prime pubblicazioni, riesce a partire e raggiungere New York. Bella, affascinante, passionale, è senza dubbio una donna libera e indipendente. Irrequieta e sfortunata nei rapporti amorosi, è desiderosa di continui cambiamenti che la conducono in Europa e poi nuovamente negli Stati Uniti. Qui si ammala e diventa più fragile e bisognosa di cure e attenzioni che, fortunatamente, trova in Eugen Jan Boissevain che sposa nel 1923. Si trasferisce con il marito a Steepleton, nello stato di New York, e si impegna politicamente nella questione degli anarchici Sacco e Vanzetti, ma l'esito infelice del suo impegno e le critiche che le arrivano da uomini politici e da alcuni intellettuali la scoraggiano; per un certo periodo, quindi, si ritira a comporre, apparentemente paga della sua poesia e del suo matrimonio. Ma questo periodo dura poco e presto arriva una nuova ventata di passione, nelle vesti di un ventenne poeta, del quale si innamora e al quale dedica vibranti liriche d'amore. Passa il tempo ed Edna, colpita da nuovi problemi di salute, ritorna al marito, alla morfina e all'alcool. La sua fine, in un certo senso spettacolare, non sarà diversa da come è stata la sua vita.

IL FILOSOFO

Cosa sarai mai tu che ti desidero
da rimanere insonne tante notti
quanti i giorni che esistono
a piangere per te?

Cosa sarai mai tu che, se mi manchi,
nell'intreccio dei giorni io resto sempre
intenta al vento
e fissa alla parete?

Conosco un uomo di migliore tempra
e almeno venti altrettanto gentili.
Che cos'hai di speciale tu per essere
il solo che possieda la mia mente?

Le donne non ragionano, si sa
lo dicono anche i saggi
ed io che cosa sono, perchè debba
amare in modo giusto e razionale?

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