L'ANGOLO DI FABIENNE

GLI SCOMPARSI DI FUKUSHIMA.

(ANCHE SE IL POST E' UN PO' LUNGO LEGGERLO NE VALE ASSOLUTAMENTE LA PENA... A ME SI E' ACCAPPONATA LA PELLE...).


 

Mentre il governo giapponese ha appena decretato l'arresto a freddo dei reattori di Fukushima, come se ci fossero  ancora "reattori" a Fukushima, un giornalista indipendente giapponese , Tomohiko Suzuki, ha dato venerdì una conferenza stampa molto istruttiva. Questo coraggioso giornalista si era fatto assumere alla centrale di Fukushima Daiichi come operaio tramite una filiale di Toshiba. Ha potuto così indagare all'interno  del sito dal 13 luglio al 22 agosto 2011, assegnato ad un compito legato alla rilavorazione dell'acqua contaminata. Le sue rivelazioni ci  porterano ad interrogarci una  volta ancora sulla scomparsa di decine, addirittura di centinaia di operai dagli elenchi amministrativi della centrale nucleare. 
 
Nessuno progresso  
 
Innanzitutto, le dichiarazioni di Tomohiko Suzuki (1) sono all'opposto  della comunicazione ufficiale che proclama che tutto è sotto controllo. Secondo lui, nessuno progresso è stato fatto verso una qualsiasi  via d'uscita della crisi nucleare: solo dei lavori di facciate sono stati effettuati per fare credere ad una padronanza della situazione. Difatti possiamo citare l'installazione della tenda di protezione del reattore n°1 e la pulizia della facciata sud del reattore n°4. Si tratta di azioni concrete e visibili, propizie a dare un'immagine di padronanza della situazione.
 
Ora in realtà non è cosi. Queste azioni di messa in sicurezza a breve termine non risolvono nessuno problema:  
 
 

- Non si sa ancora cosa fare con l'acqua contaminata dal raffreddamento dei reattori, acqua che tentano di ritrattare, ma che infatti si accumula sul sito, al rischio di vederla spargersi tramite diverse fughe dovute alla faglità  del terreno, ai tubi di cattiva qualità, alle norme tecniche differenti secondo le dittà che intervengono, e forse questo inverno a causa del gelo di certi circuiti esposti all'aperto. Al 15 novembre, i serbatoi installati sul sito potevano contenere 106 000 tonnellate di acqua contaminata. Se non ci fosse stata una pressione dell'opinione pubblica, TEPCo avrebbe già rilasciato  questa acqua nel mare.  
 
- Le 6 piscine dei reattori e la piscina comune necessitano un raffreddamento costante perché rinchiudono complessivamente 1964 tonnellate di combustibile. Nessuno errore è tollerabile per la manutenzione di queste piscine, ed  è difficile  capire perché Tepco ha lasciato evaporare l'acqua della piscina n°4,  fino ad averne solo 1,50 m  per ricoprire il combustibile il 1 dicembre, mentre 7 metri di acqua sono necessari. Queste piscine estremamente pericolose non servono a niente. Necessiteranno d'importanti spese  di sorveglianza e di manutenzione per decine di anni, mentre l'elettricità che è stata prodotta coi combustibili depositati è consumata da tempo.  
 
- I corium dei reattori 1, 2 e 3, rappresentando al massimo 257 tonnellate di combustibile, 
non sono localizzati. Nonostante centinaia di pagine di rapporti diversi e delle modellazioni rassicuranti, nessuno oggi può dire  dove sono esattamente. Come si può affermare di potere controllare qualcosa che non si sa localizzare?  
 
 
 
  http://www.youtube.com/watch?v=rzLTS7mZkKY&feature=player_embedded
. Integralità della conferenza stampa di Tomohiko Suzuki con interprete anglofono  
(durata: 1 ora 42; lingua: giapponese ed inglese)  
 
 
Una testimonianza opprimente  
 
Tomohiko Suzuki  testimonia anche di condizioni di lavoro inammissibili, dell'assenza di controllo sulla  qualifica degli interini, della guerra tra i costruttori Toshiba e Hitachi, che dissimulano dei dati che dovrebbero condividere. Tutte queste informazioni sono  abitualmente nascoste in Giappone, perché gli operai del nucleare non sono autorizzati a parlare, cosi è stipulato nel loro contratto  di lavoro (2). ed è per questo motivo che questa conferenza stampa è eccezionale. Le informazioni sono di prima mano ed è sufficientemente raro per essere notato.  
 
http://www.youtube.com/watch?v=rujSht24PR4&feature=player_embedded
 
Video realizzato da Tomohiko Suzuki  all'interno della centrale (videocamera nascosta)  
(durata: 17 minuti; lingua: giapponese)  
 
Secondo lui, bisognava evacuare una zona di 80 km intorno alla centrale, come gli Stati Uniti lo avevano raccomandato per i loro propri cittadini residenti in Giappone. "Ci sono delle persone che vivono nelle zone dove nessuno dovrebbe essere. E' quasi come se vivevano dentro ad una centrale nucleare", spiega Suzuki.  
 
Nonostante l'assenza di progressi notevoli nella risoluzione della crisi, le nuove idee degli ingegneri sono oggi respinte  perché non c'è più denaro. Si comprende meglio la precipitazione del governo e di TEPCO ad annunciare un "arresto a freddo" dei reattori. Anche se questo, concretamente, non significa nulla davanti a dei reattori rovinati, avendo perso la loro capacità di confinamento, tuttavia permette di ridurre drasticamente il bilancio assegnato alla risoluzione della crisi . E tutto ciò a scapito della salute dei lavoratori che, per la maggior parte, non sono sufficientemente prevenuti dai pericoli delle radiazioni. Ciò spiega probabilmente il tasso di mortalità  importante sulla fabbrica: da 7 mesi, almeno 5 operai sono morti in modo brusco.  
 
 
Rischi per la salute dei lavoratori  
 
Tomohiko Suzuki ha denunciato così i pericoli ed i rischi per la salute dei lavoratori. Del resto ci sono sempre dei dubbi sullo stato di salute dei lavoratori che TEPCO "ha perso" dai suoi elenchi nei primi mesi e che sarebbe "impossibile" ritrovare oggi. Il 20 giugno, TEPCO confessava avere perso 69 operai. Il 21 luglio, NHK riportava che 198 lavoratori erano stati persi dalla dittà. Infine, secondo Fukushima Diary, mancherebbe ufficialmente 840 operai al 15 dicembre. Che cosa significano queste cifre? TEPCO sembra perdere certi dei suoi dipendenti man mano che il tempo passa. Piuttosto che ritrovare queste persone per potere verificare la loro contaminazione e seguire il loro stato di salute, Tepco ne perde altre.  
 

Operai al reattore n°4: quanto tempo sono rimasti vicino alla piscina?  
 
In effetti, si apprende, dal nostro giornalista freelance, che, subito dopo le esplosioni di marzo, TEPCO aveva chiesto all'insieme delle sue ditte di subappalto di reclutare "delle persone che non avevano paura di morire". Come è possibile questo? Eccetto i giapponesi chi infatti, in un spirito di sacrificio, hanno accettato di rischiare la loro vita per evitare che il Giappone non diventi un deserto radioattivo, chi  altro potrebbe accettare questa idea terribile? Un'altra informazione di peso riportato da Suzuki potrebbe in parte spiegarlo : il giornalista svela che gli yakuzas sono molto coinvolti nell'industria nucleare, essendo responsabili per il 10% del numero di reclutati nella centrale di Fukushima. Gli yakuzas formerebbero la più grande organizzazione criminale al mondo. Bisogna sapere che in Giappone, più del 41% dei padroni delle grandi società giapponesi afferma essere stato vittime di racket da parte di questa organizzazione, che percepisce delle "tasse" regolari. Si può dunque comprendere  allora che tipi di pressioni possono essere esercitate su delle famiglie "indebitate". Perché, secondo Suzuki, i gruppi yakuza hanno a lungo  mandato  dei lavoratori nelle centrali nucleari come  mezzo per rimborsare i prestiti consentii a dei tassi esorbitanti.  
 
 
Reclutamenti dubbiosi  
 
Un altro modo di reclutare degli operai per la centrale è la ricerca di persone in difficoltà. Certe ditte di subappalto sono andate molto lontano per reclutare delle persone nel bisogno, e soprattutto non conoscendo i pericoli della radioattività. Ne testimonia questo allettante  volantino  distribuito nella regione di Ibaraki, e trovato nella buca per le lettere di un lettore di questo blog al mese di ottobre. Eccone l'immagine e la traduzione:  
 
  
"Lavoro di ricostruzione nella zona sinistrata in seguito alla grande catastrofe nell'est del Giappone. All'interno della zona di protezione dei 20 chilometri, (all'esterno della centrale nucleare), per un lavoro di sgombero.  
4 ore al giorno, (per squadra di 24 ore)  
Stipendio giornaliero: 27000 yen  
( 2 mesi dopo  = più di 160 000 yen)  
Presa in conto a partire dal 10 del mese, pagamento 7 giorni più tardi.  
Durata del lavoro: 2 mesi, niente vacanze,  
Alloggio offerto  
Spesa di mensa 1750 ¥, (3 pasti/giorno), possibilità di ritenuta diretta su stipendio  
Età: tra 40 e 70 anni, uomini unicamente  
Lavoro securizzato (attrezzatura di protezione fornita)  
( Senza domicilio fisso e membri della mafia rifiutati),  
Questo annuncio sarà rinnovato ogni mese, i primi arrivati saranno i primi iscritti.  
"Fino alla fine dei lavori di sgombero"  
S.A.R.L Hosyo planning   
Responsabile: M. Nakamura: 047 - 703 7122   
(raggiungibile dalle 6:00 alle 11:00)"  
 
[NDT: È probabile che lo stipendio giornaliero annunciato sia brut e che bisogna detrarrne gli oneri sociali, le spese di agenzia  così come la commissione dell'agente reclutatore.]    
 

Vero volantino di reclutamento o truffa? Solo le persone nel bisogno che hanno risposto a questo appello potrebbero testimoniare. Comunque sia, la catastrofe di Fukushima sembra avere creato un'economia parallela, dove degli stipendi straordinari sono versati a delle persone pronte a tutto per uscire dalla miseria, e dove non si prenderebbe neanche la pena di scrivere l'identità di certe persone chiamate a fare dei compiti quasi suicidari. Su internet, troviamo  questo genere di annuncio con un stipendio mensile piuttosto dell'ordine di 200 000 yen  ma lo stipendio giornaliero annunciato non è neanche aberrante poiché  troviamo anche degli annunci a 30 000 yen per  3 di lavoro la giornata . Questi scarti di stipendio si spiegano probabilmente dalle differenze dei compiti ad effettuare sul terreno o nella centrale.  
 
 
Un messaggio segreto  
 
Oggi è impossibile sapere  dove sono finiti gli operai scomparsi. Dato che TEPCO non comunica su questo argomento estremamente delicato, delle voci  circolate su Twitter e sulla rete. Per esempio, questo sconcertante messaggio,  che  mi è stato trasmesso inizio novembre di un "ex professore di matematica all'università di Kyoto, attualmente capo per il rilancio delle zone sinistrate"; Ecco la traduzione:  
 
Mandato il: Giovedì 3 Novembre 2011 9h54 Oggetto: professore di Kyoto Univ.  
( messaggio originale in giapponese qui:http://ddata.over-blog.com/xxxyyy/4/37/62/00/Rumeur-au-sujet-de-la-disparition-d_ouvriers.pdf )  
 
"Tepco ha sempre affermato che avevano perso la traccia di un centinaio di dipendenti  riguardo al loro seguito dosimetrico e mediccale, è totalmente falso. La realtà è che sono morti a causa della  fortissima radioattività delle installazioni danneggiate. Queste vittime sono state perfettamente seguite da un punto di vista medicale dalle unità di "Fukushima medical university". Il dipartimento che li ha seguiti ha archiviato tutte le cartelle cliniche di tutti questi pazienti (sintomi, analisi, prelievi umani, evoluzioni). Se questa informazione, che riguarda una società privata avendo visionato un certo numero di vittime dirette, veniva conosciuta, ciò rappresenterebbe un  grosso problema, tenuto conto della situazione attuale. Non potendo nascondere che un certo numero di dipendenti era sparito dai loro elenchi, la direzione di Tepco, con l'accordo del governo, ha preferito mettere avanti una perdita di contatto amministrativo con queste persone  riguardo al loro seguito medicale e dosimetrico. Le famiglie delle vittime hanno ricevuto delle bellissime indennità per stare zitte. All'ora attuale nessuno parla, perché per le famiglie risarcite ciò rappresenta  una minaccia. Io, ho esitato a lungo prima di informarvi di questa constatazione, è probabile che questo messaggio sarà cancellato abbastanza velocemente dagli amministratori del sito. Le persone che mi leggono e che mi diffondono, avranno forse alcuni piccoli disturbi, ma la censura della realtà di una situazione non andrà migliorando. Continuerò di provare a tenervi informati, ma non sarà sempre semplice di essere chiaro, vi porterò più  precisioni in messaggi privati. »  
 
Info o intox?  Chi avrebbe Interesse  a diffondere questo genere di testo? Bisogna sperare che un giornalista di investigazione ritroverà un giorno l'uomo che ha scritto questo messaggio lanciato come una bottiglia al mare. Questa lettera potrebbe  purtroppo essere veritiera perché concorda con altre fonti più esplicite.

Gli operai "usa e getta?"  
 
Secondo Fukushima Diary, un lavoratore di 21 anni è morto di infarto. Aveva lavorato alla centrale di Fukushima Daiichi da marzo a luglio 2011. È morto a casa sua, e nessuna autopsia è stata fatta. Questa morte non è dunque contabilizzata. Questa informazione è stata data da M. Sakuma, commerciante a Kawamata-machi- a 22 km all'est del sito nucleare- durante un'intervista accordata al giornalista Iwakami Yasumi. Minacciato dalle banche a cui doveva 30 milioni di yen, questo uomo è andato a lavorare alla centrale pure essendo cosciente dei rischi che correva. Grazie alla sua testimonianza, si apprende che nelle zone più contaminate, gli operai "senza referenze" devono lavorare in condizioni estreme: uno dei suoi amici è dovuto andare nel reattore n°3. In un luogo riempito di rifiuti, il contatore segnava circa 1~2 Sv/h. L'indomani mattina, lo stesso luogo era stato pulito impeccabilmente, il che significa che ciò era stato fatto dagli uomini e non dai robot. Certi lavoratori "usa e getta" potrebbero così essere costretti a lavorare in situazioni estreme, poi si mandano via, e infine segnati come "mancanti."  
 
La polizia non sarebbe messa meglio. I poliziotti che sorvegliano la zona di evacuazione di 20 km non sono informati del livello di radiazioni nell'ambiente in cui lavorano, circa 100 microSv / ora quando M. Sakuma l'ha misurato, e di questo fatto, nemmeno i decessi dei poliziotti sono contabilizzati  perché non fanno parte dell'elenco degli operai.  


Poliziotti in camicia e con solo una mascherina  nella zona contaminata: sanno cosa rischiano?  

Anche quando non sono costretti a fare dei lavori pericolosi, certi operai fanno in modo di non portare  sempre i loro dosimetri per potere lavorare più tempo, perché appena arrivano alle dosi massimali autorizzate, perdono il loro lavoro. È anche questo che spiega perchè molti operai abbiano dei sorpassi di dosi. Del resto, l'ex direttore della centrale, oggi sofferente di un cancro, aveva confessato di non essersi preoccupato dalle dosi che aveva ricevuto. Da marzo, secondo i dati ufficiali di TEPCo, sulle 17780 persone che sono venute a lavorare alla centrale di Fukushima Daiichi, 338 di esse avrebbero ricevuto delle dosi superiori a 100 mSv. Ma non si sa se gli "scomparsi" sono contabilizzati in questo numero. Non si sa neanche quanti di questi dipendenti sono ancora in vita oggi. Finché questo elenco resterà anonimo, sarà impossibile verificare queste informazioni unilaterali.

Testimonianze di operai su ZDF, (trasmissione Frontal 21 del 4/10/11),
 (durata: 8 min 21, sottotitolo in francese),
http://www.dailymotion.com/video/xlp1ib_temoignages-d-ouvriers-tepco-fukushima_news?start=13#from=embediframe


Peraltro, un giornalista ha tentato di porre direttamente la domanda del numero di morti al governo, rappresentato quel giorno dal segretario parlamentare Yasuhiro Sonoda,: gli è in effetti impossibile rispondere alla domanda e si riferisce sempre ad una domanda fatta a TEPCo. La sua non risposta implica dunque che il governo ignora quanti morti  ci sono stati a Fukushima dal 11 marzo.

http://www.youtube.com/watch?v=xq07VZdbb7g&feature=player_embedded

Degli operai in collera
 
In seguito all'annuncio governativo evocato all'inizio di questo articolo, non c'è stato solo il governatore di Fukushima ad esserevsaltato guardando la televisione. Secondo il Tokio Shinbun, il Giornale di Tokio, anche i lavoratori di Fukushima sono  furiosi di avere sentito il loro primo ministro dichiarare che non solo la temperatura nei reattori era diminuita ma che la situazione era oramai sotto controllo: "Il governo mente"; "Non comprendo ciò che dice"; "non si può neanche entrare  negli edifici e non si sa  come ricuperare i combustibili". Uno dei lavoratori che guardava la conferenza alla televisione commenta cosi: "Ho creduto di non capire più il giapponese. Non credo che parli della centrale che vedo tutti i giorni. Ci occorreranno ancora anni per poter gestire la situazione..."  
 
E durante questo tempo, i grandi media francofoni diffondono continualmente un'informazione ufficiale rassicurante:  
L'incidente nucleare di Fukushima è considerato come finito  
Fukushima: il Primo ministro giapponese si vuole rassicurante  
Fukushima: il governo decreta lo stato di arresto a freddo  
Estero: A Fukushima, lo stato dei reattori stabilizzato  
Fukushima: i reattori sono freddi, la situazione si stabilizza  
Fukushima: una tappa superata per la stabilizzazione del sito  
Fukushima: la situazione si stabilizza alla centrale  
Fukushima: arresto a freddo dei reattori  
La centrale nucleare di Fukushima stabilizzata  
Giappone: la procedura di arresto a freddo di Fukushima condotta a bene  
L'incidente nucleare di Fukushima è considerato oramai come finito  
Fukushima: i reattori ufficialmente in "arresto a freddo"  
I reattori di Fukushima sono fermati  
L'arresto a freddo dei reattori di Fukushima confermato  
Riuscita della procedura di arresto a freddo  
Situazione stabile alla centrale di Fukushima  
ecc.  
 
Mentre i giapponesi piangono, sono in collera sentendo il loro primo ministro annunciare questo "arresto a freddo", il resto del mondo è inerme davanti a questa menzogna di stato. Il mondo intero? No, la Francia, con i suoi 58 reattori, è contenta e si da per obiettivo di costruire 30 nuovi EPR entro il 2050…

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(1) Tomohiko Suzuki ha  pubblicato un libro intitolato "Il potere degli yakusas nel nucleare", dettagliando le sue numerose esperienze alla centrale di Fukushima Daiichi e le connessioni tra i sindacati del crimine yakuza e l'industria nucleare. È stato pubblicato da Bungei Shunju il 15 dicembre 2011.

(2) frasi rilevate nei contratti TEPCo: "Se il firmatario accetta questo lavoro, che sia all'interno o all'esterno del recinto della centrale di Fukushima, deve restare in un rigoroso segreto riguardo ad ogni informazione, che sia scritta, orale o ottenuta  da osservazione. "; "Il firmatario non accetterà mai  intervista o una qualsiasi inchiesta da parte di qualsiasi media, che queste richieste abbiano o no a che vedere col lavoro. " (fonte)

fonti:
http://www.theaustralian.com.au/news/world/incognito-journalist-tomohiko-suzuki-claims-fukushima-sham/story-e6frg6so-1226223330282
http://www.japantoday.com/category/crime/view/yakuza-involved-in-fukushima-clean-up-reporter?utm_campaign=jt_newsletter&utm_medium=email&utm_source=jt_newsletter_2011-12-16_AM
http://www.scoop.it/t/fukushima-informations/p/826457940/eng-trad-tomohiko-suzuki-journaliste-et-ancien-travailleurs-temporaire-a-fukushima-daiichi
http://www.fccj.or.jp/node/7119
http://www.tokyo-np.co.jp/article/national/news/CK2011121702000035.html
http://enenews.com/tepco-send-people-dont-mind-dying-video   
http://fukushima.over-blog.fr/article-les-disparus-de-fukushima-93065109.html
 

Tradotto per Biancheggiando da Fabienne Melmi

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